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1) Di regola, il linguaggio usato è tale da consentire un’agevole lettura. Anche negli Studi linguistici non raggiunge quasi mai la sostenutezza che avrebbe in una rivista specialistica, in considerazione delle esigenze di un pubblico più largo quale è quello della Rete. Tuttavia, anche quando il registro usato è familiare e il tono arriva a rasentare l’irriverenza, si è procurato di mantenere l’espressione irreprensibile sotto il profilo esegetico e teologico.
2) La traslitterazione dei termini greci risponde al criterio empirico di suggerire la pronuncia corretta a chi non conosce il greco. In particolare, i dittonghi recano l’accento sulla prima vocale (ou viene reso con u), e g seguita da e, i e y è indicata da gh. Queste norme non vengono di regola seguite nella sezione “Studi linguistici”.
3) Sempre per comodità del visitatore, in alcuni testi non si esita a riportare passi che figurano anche in altri testi del sito. Non si tratta dunque di doppioni dovuti a sviste occasionali.
4) In alcuni casi le note di qualche ampiezza sono collocate, anziché in calce, nel contesto a cui appartengono, racchiuse tra parentesi graffe, evidenziate tipograficamente e precedute da un asterisco. È così possibile sia ignorarle sia leggerle immediatamente senza scorrimento verticale del testo.
5) Il corsivo viene usato frequentemente a scopo di rilievo espressivo. Di conseguenza, per i titoli si impiegano le virgolette. Quando il corsivo compare in una citazione, in mancanza di un’indicazione specifica si deve intendere che non appartiene al testo originale. Le parentesi quadre all’interno di una citazione indicano sempre un intervento di chi cita, pur in assenza delle sigle ndr, nda.
6) In tutto il sito, un’attenzione particolare viene riservata a Radio Maria e al suo direttore padre Livio (spesso in sigla: ripettivamente RM e PL), e in genere alla “nazionale degli apologeti” raccolta attorno alla rivista “Il timone”. Ciò perché presumibilmente il maggior numero di interessati a questi temi (in trattazione italiana, s’intende) si trova proprio tra gli ascoltatori di quella radio e i lettori di questa rivista. Per certe tematiche sono riferimento quasi obbligato le opere di Vittorio Messori (soprattutto “Ipotesi su Gesù”, “Patì sotto Ponzio Pilato?”, “Dicono che è risorto”, ed. SEI, Torino).
7) Per i testi biblici, la traduzione comunemente usata è quella della CEI (“Conferenza episcopale italiana”). In alcuni casi si è preferita però una versione più letterale, talora basata su quella della “Sinossi” di Angelico Poppi (ed. Messaggero, Padova).
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